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Recupero e valorizzazione della Masseria Isca del Ponte, nucleo originario di Borgo Macchia

ATA2021

Borgo Macchia, situato nel comune di Ferrandina (MT, Basilicata), è una frazione abitata da poco più di ottanta persone. Il Borgo, che ha vissuto il suo periodo d’oro tra la metà degli anni cinquanta e la fine degli anni sessanta del Novecento, oggi si presenta in uno stato di abbandono.
Le origini del Borgo sono da collocare nella seconda metà dell’Ottocento, quando Don Giuseppe Alvarez de Toledo, duca di Ferrandina, fece costruire la masseria-palazzo Isca del Ponte, centro direzionale di una vasta azienda di allevamento con strutture rurali dislocate sul territorio.
Accanto al nucleo principale è presente la masseria di servizio, nella quale sono ubicati gli alloggi dei salariati; a meno di un chilometro da essa è situato lo iazzo.

Con il passare degli anni il Borgo ha iniziato a prendere forma sotto l’influenza dei vari periodi storici, allontanandosi sempre di più dalle tradizioni e trascurando le proprie origini. Oggetto di questo studio è proprio il nucleo originario del Borgo, quindi l’attenzione è rivolta alla Masseria Isca del Ponte, alla masseria di servizio e a un vecchio tabacchificio, di epoca più tarda, prossimo alle strutture rurali. Sopralluoghi e ricerche hanno permesso di ricostruire la storia dei luoghi e comprendere la natura di questi edifici, mentre l’analisi dello stato di conservazione e il rilievo di tutte le problematiche dei manufatti hanno consentito l’elaborazione delle ipotesi di recupero.


Attraverso la conoscenza storica e l’analisi del contesto è stato possibile elaborare un masterplan, esteso all’intero borgo, improntato a definire una nuova identità, frutto di una sintesi ragionata dei percorsi storici e delle attuali esigenze. La nuova visione del borgo può essere declinata in 3 temi principali: il presidio agricolo moderno, con il luogo delle esperienze, la vita nei casalini, le stanze del benessere e la cucina del territorio; lo spazio della residenza permanente; il centro di documentazione dalla Riforma agraria all’agricoltura ecologica. L’attenzione si rivolge al tema del presidio agricolo moderno che, in quanto nucleo originario del Borgo, con una storia connessa al mondo rurale, mediante il turismo esperienziale è in grado di riportare alla luce le proprie origini. L’idea progettuale tenta di rispondere a un quesito: sarebbe possibile oggi, nell’ipotesi di recuperare questi beni, ripercorrere, in chiave contemporanea e moderna, l’esperienza di vita sperimentata da chi ha vissuto in questi luoghi? Rispondendo a questa domanda si delinea il progetto, con l’obiettivo di applicare alla Masseria Isca del Ponte un richiamo attualizzato della vocazione originaria del sito, affrontando i temi dell’agricoltura e delle pratiche legate alla vita contadina, mettendo a disposizione dell’uomo luoghi naturali dove potersi rilassare e ritrovare il giusto equilibrio psico-fisico, trascorrendo il proprio tempo avvolto nei profumi e nei sapori della terra.



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Lidia De Pinto

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