Archistart

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Sonorità Inattese

ATA2018

Nel considerare l’Arsenale come luogo per la città ci si trova a doversi relazionare con un contesto che per lungo tempo è stato negato al tessuto urbano. Tra i punti cardine del progetto c’è la volontà di preservare e valorizzare le peculiarità di un luogo così unico nel suo genere a lungo dimenticato.
L’area presa in considerazione sono le tese denominate Galeazze est, situate nella Darsena delle Galeazze, luogo in cui sono evidenti i fenomeni di trasformazione che si sono susseguiti durante il corso dei secoli.
La singolarità dello stato in cui si presentano oggi i grandi corpi di fabbrica delle Galeazze est ha dato il via a una riflessione sull’intervento architettonico come dialogo tra presente e passato.


Le Galeazze sono state interpretate come luogo che può nuovamente accogliere l’arca di Prometeo, un auditorium ligneo progettato nel 1984 da Renzo Piano per l’opera del compositore veneziano Luigi Nono.
Con la ricostruzione dell’arca di Prometeo si vuole dar vita a uno spazio concepito come luogo per l’ascolto e per lo studio della musica. Uno spazio in cui coesistono sia la produzione che l’esecuzione musicale, seguendo lo spirito di sperimentazione artistica che è propria dell’opera del Prometeo.
Il progetto prevede la collocazione del Prometeo a ridosso di questo muro di separazione, quasi a voler richiamare la prima installazione dello spazio musicale a San Lorenzo. Lo spazio centrale, destinato al pubblico, risulta quindi diviso in due parti da questo elemento forato che non impedisce la propagazione del suono.
Attorno allo Spazio Musicale si sviluppa la scuola di musica che si genera dalla copertura che diventa spazio abitabile. La forza dell’arca, posizionata a cavallo tra il muro di spina che divide le due Galeazze, si riflette negli spazi costruiti attorno ad essa. Questi elementi sono racchiusi da una parete vetrata continua che si distacca dai muri delle Galeazze, sia per mettere in risalto gli apparati murari, sia per avere uno spazio di ingresso coperto.


A piano terra si trovano i servizi dedicati principalmente all’attività concertistica legata all’arca lignea, sono presenti biglietteria, guardaroba, un’area ristoro e servizi per il pubblico. Parallelamente a questi, lungo il perimetro est, si ricava uno spazio che è l’ingresso vero e proprio della scuola di musica, dove si trova la portineria e dal quale è possibile accedere al piano ipogeo delle sale di registrazione.
Nel progetto sono stati inseriti pochi materiali: il legno e l’acciaio, due elementi che possono confrontarsi e risaltare rispetto alle imponenti superfici in muratura e richiamano i materiali con cui è costruita l’arca. Nel progetto sono stati inseriti pochi materiali: il legno e l’acciaio, due elementi che possono confrontarsi e risaltare rispetto alle imponenti superfici in muratura e richiamano i materiali con cui è costruita l’arca.
La copertura aggetta rispetto ai volumi dei piani sottostanti fino al filo esterno dei muri delle Galeazze, trattandoli come una sorta di rovina e proteggendoli dalle intemperie. Il rivestimento del tetto piano è in lamiera, che scende e si piega fino ad avvolgere la testa delle travi. Anche le facciate esterne dell’ultimo piano sono rivestite in lamiera, in questo caso forata; essendo l’unica porzione che supera la quota dei muri delle Galeazze, era importante sottolinearne la forza. Dalla copertura si genera quindi un elemento che avvolge l’arca e che restituisce spazialità alle Galeazze.



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