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SAVE ME FROM THE (BLUE) WAR

ATA2019

Il progetto di tesi non indaga solamente la possibile ricostruzione di un villaggio o piuttosto di una regione della Siria, bensì si inserisce in un contesto più ampio di ricerca che esplora le opportunità per la riattivazione del processo economicoculturale dopo il conflitto, tuttora in atto. Per ottenere tale risultato, in un contesto come la mezzaluna fertile, è fondamentale pensare alla riattivazione della produzione agricola che implica disponibilità di acqua.


Nel più ampio contesto politicoculturale l’acqua e la sua accessibilità ai molti è causa di contestazioni. Quando tale bene viene privatizzato e non è reso accessibile alla più ampia popolazione questa è soggetta a malnutrizione. L’uomo privato di un suo diritto vitale, ridotto alla sopravvivenza, è portato ad agire individualmente rinnegando ogni principio di comunità; ne conseguono, in grande e piccola scala, scontri che, il più delle volte, si trasformano in guerre. (1) La mappa della distribuzione dell’acqua nell’ampia scala mondiale racconta che il diritto al bene è stato politicamente negato ad un’ampia parte di popolazione; questa condizione è evidente in Siria, qui parte degli scontri vengono combattuti in quei nodi dove viene stabilita la distribuzione dell’acqua: le dighe. (2) La tesi indaga quel territorio, teatro della nascita delle prime civiltà: la mezzaluna fertile, regione limitrofa all’Eufrate caratterizzata dalla grande disponibilità di acqua, indispensabile per lo sviluppo della vita. (3) Oggi la fertilità di questi territori è sempre più compromessa dalla non pianificata espansione del tessuto urbano che avanzando compromette un consapevole utilizzo di una preziosa risorsa che si sta esaurendo. (4) Il progetto per Al Jalaa, in seguito raccontato, è parte di uno studio che collabora con un altro progetto di tesi combinando due strategie. Una prima che tratta la riconfigurazione del tessuto urbano nella zona limite tra verde e deserto, ed u

Nel più ampio contesto politicoculturale l’acqua e la sua accessibilità ai molti è causa di contestazioni. La tesi indaga quel territorio, teatro della nascita delle prime civiltà: la mezzaluna fertile, regione limitrofa all'Eufrate caratterizzata dalla grande disponibilità di acqua, indispensabile per lo sviluppo della vita. Oggi la fertilità di questi territori è sempre più compromessa dalla non pianificata espansione del tessuto urbano che avanzando compromette un consapevole utilizzo di una preziosa risorsa che si sta esaurendo. Il progetto per l'esemprare villaggio di Al Jalaa, in seguito raccontato, è parte di uno studio che collabora con un altro progetto di tesi combinando due strategie. Una prima che tratta la riconfigurazione del tessuto urbano nella zona limite tra verde e deserto, ed una seconda, quella riportata in questa tesi, che fa fronte al ridisegno e alla riprogettazione del contesto agricolo prevendendo un’unica ed esclusiva proposta architettonica. L’unico segno di costruito all’interno del nuovo panorama dei campi dell’Eufrate sarà, quindi, una struttura tendata che lavora su due quote differenti. A quota zero funge da copertura del principale canale di irrigazione evitando l’evaporazione dell’acqua immagazzinata e così preservandola. Il progetto è consapevole delle proprie responsabilità: la massa angosciante di ciò che è stato deve essere fondamento della rinascita.



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Michele Brusutti

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