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La città del Mercato Ballarò: progetto della Casa delle Associazioni a Piazza del Carmine

ATA2019

Palermo è un mosaico.
Frammenti di materiali e colori diversi, che accostati insieme compongono un disegno bellissimo.
Così come bellissimi sono i disegni delle cupole che la sovrastano.
Palermo è maestosa ed elegante, con le strade piene di umanità abbellite dai palazzi nobiliari.
Città cosmopolita, che è stata romana, bizantina, araba e normanna, fino a diventare italiana.
Le epoche storiche si sovrappongono e convivono.
Comprenderla superficialmente è semplice, ma per conoscerla nelle sue contraddizioni serve un’immersione percettiva ed emozionale nei percorsi della città.


Per conoscere l’anima di Palermo bisogna muoversi tra i vicoli di Ballarò, attraversare uno dei mercati storici della città all'interno del quartiere Albergheria, brulicante di colore e tradizione. Piazza del Carmine è un Macro-Spazio legato al sistema del mercato in cui l’elemento prioritario è il suolo, a cui si agganciano le quinte architettoniche, le persone, gli odori, le “abbanniate”, i colori. La complessità e diversità che caratterizzano questo luogo divengono opportunità di trasformazione. Piazza del Carmine, definita dall'architettura effimera del mercato, delle tende colorate, delle lampade a neon, è un luogo di scambio, non solo di merci, ma di sapere ed esperienze, parole e idee, usi e costumi. In linea con la necessità di un processo di riqualificazione integrale del centro storico, che interessi l’ambito architettonico, commerciale, culturale e sociale, il progetto si inserisce nello spazio stratificato della città storica come strategia di trasformazione. La Casa delle Associazioni è un luogo della cultura e di aggregazione sociale, fruibile dall'alba al tramonto, dal tramonto all'alba. Posizionato all'intersezione di diversi percorsi a piedi e visivi offre al sito il potenziale per diventare un centro di attrazione locale. Nuovi immaginari in luoghi marginali, degradati e dimenticati che possono assumere un rinnovato significato urbano e umano per aprire vertiginose e inattese riscoperte attraverso progetti-azione ad alto contenuto sociale.


La risposta del valore culturale del progetto e di una nuova estetica della temporaneità sono due questioni prioritarie della tesi che mira a riconoscere le potenzialità dello spazio pubblico nel tessuto storico della città di Palermo. La "Casa delle Associazioni" all'interno di un isolato urbano del tessuto storico ancora gravemente ferito dai bombardamenti aerei della seconda grande guerra riconduce la disciplina dell'architettura ad interrogarsi sulla misura del progetto nella città storica. I temi affrontati concorrono a prefigurare un modo di costruire basato su elementi smontabili, leggeri, ispezionabili e sostituibili. Una logica dell’irreversibilità. Di fronte al flusso unidirezionale di eventi presenti nella storia, si manifesta un atteggiamento opposto e dialettico, che si sforza di individuare forme di simmetria tra passato e futuro in contraddizione con l’irreversibilità del fluire del tempo, mediante il ricorso al movimento, all'azione dinamica, alla continua ricerca di divenire, che indica manifestazioni perfettamente reversibili del tempo. L’esperienza sarà legata all'intimo rapporto che esiste tra spazio architettonico e corpo. Lo spazio, inteso come vuoto da abitare, è carico di tensioni e vibrazioni giustapposti, dove la geometria oltre ad essere percepita è anche sentita. Una geometria che non è più solo spaziale; un'esperienza relazionale e di connessioni. Un sistema dinamico di tensioni interne che crea stupore, suscita emozioni.



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