Archistart

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Il canneto

FRC2017

L’obbiettivo primario che ci siamo posti per la progettazione di questo spazio la continuità con la flora.
Abbiamo cominciato cosi ad osservare cosa c’era di più vicino e connesso all’acqua e da qui siamo partiti cercando di realizzare una costruzione che rispettasse e seguisse tutti gli elementi caratterizzanti degli specchi d’acqua dolce italiani sia in termini formai che in termini di rispetto dell’Habitat naturale.
Come secondo obbiettivo ci siamo imposti la versatilità della struttura che può cosi essere adattabile ad ogni tipo di riva o bacino senza bisogno di particolari condizioni morfologiche; abbiamo cercato di creare un connubio tra Habitat, tecnologia e confort per garantire al fruitore una sensazione di appartenenza al luogo.


Ovviamente abbiamo cercato di creare un connubio tra Habitat, tecnologia e confort per garantire al fruitore una sensazione di appartenenza e osservazione della natura e del paesaggio. L’architettura è composta da forme semplici facilmente realizzabili e assemblabili in loco (x-lam), il tutto è posto su una piattaforma galleggiante che permette al “nido” di essere una penisola tramite un percorso di collegamento alla riva o di trasformarsi in un isola con un approdo privato, questa versatilità permette all’architettura di adattarsi a diversi luoghi e diverse composizioni e permette inoltre anche la moltiplicazione dell’oggetto. Pe quanto riguarda l’aspetto estetico ci siamo ispirati, alla natura e in particolare ai canneti che spesso sono presenti rive dei nostri specchi d’acqua , questi sono anche il posto dove anatre e cigni creano il loro nido, protetti da predatori. Cosi anche noi abbiamo voluto creare un nido per l‘uomo all’interno in modo che si senta protetto ma strettamente a contatto con l ambiente. Il nostro “canneto” è composto da lame di legno ancorate alla base galleggiate che sembrano cosi crescere spontaneamente dall’acqua e che si mimetizzano con il paesaggio per creare una continuità con esso. La planimetria di questa architettura vuole trasmettere semplicità, un nido nel canneto che permette al fruitore di immergersi nel paesaggio tramite vista con grande apertura vetrata posta frontalmente, dietro alla quale abbiamo posizionato il letto.


Nella zona posteriore invece troviamo i servizi divisi in due ambienti, vasca idromassaggio e lavabo del primo, nel secondo, separato da una porta troviamo doccia-bagno turco e Wc. Il vano dei servizi è un volume pieno connesso alla zona letto ma separato da un passaggio, un filtro, che permette una circolazione più agile nella stanza, qui vi abbiamo posizionato il guardaroba. La stanza risulta cosi un open-space adeguatamente areato meccanicamente in modo da evitare la creazione di condense esterne. L’accesso alla camera, essendo alienato alla vista principale crea un cono visuale naturale per il fruitore. Accanto all’ingresso esternamente, abbiamo posizionato una vasca che correttamente piantumata servirà a depurare le acque di scarico della camera. Abbiamo infatti cercato di rendere questo nido autosufficiente, posizionando pannelli solari e batterie per soddisfare il fabbisogno elettrico e cisterne di raccolta delle acque piovane (o ripescando acque lacustri) che tramite un bollitore apposito verranno rese potabili per il lavandino e tramite filtri saranno depurate per WC, vasca e doccia. L'acqua di “scarto” di Wc, doccia, vasca e lavandino verrà cosi convogliata nella vasca fito-depurante per poi essere reimmessa nel bacino in questo modo non creiamo nessun tipo di sversamento e inoltre la stanza non necessita di nessun raccordo alla terraferma ma risulta totalmente indipendente.



The Board:
Il canneto Board

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