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Ernesto Lapadula, costruttore di una “fede” Moderna. Recupero conservativo e adeguamento della Chiesa di San Rocco a Pisticci.

ATA2021

Le costruzioni sacre da sempre rappresentano una parte importante all’interno del patrimonio culturale, artistico, religioso di una comunità. Necessarie sono dunque tutte quelle azioni volte a preservarle e recuperarle, soprattutto quando il degrado interessa la loro struttura.
Questo è il focus della tesi di laurea. Si parte dalla rassegna di vita e opere dell’architetto Ernesto Lapadula per poi focalizzarsi su un caso studio: la Chiesa di San Rocco, scelta perché, oltre ad essere stata progettata da un importante esponente del Movimento Moderno, da cui trae molte delle sue peculiarità architettoniche, è stata interessata da dissesti strutturali sin dalla sua edificazione, motivo per cui ancora oggi è chiusa al pubblico.


La chiesa è stata realizzata negli anni ’30 del Novecento a Pisticci, Matera (le informazioni storiche riportate nella tavola sono in parte tratte dall'articolo di Giuseppe Vitale al sito old.pisticci.com), e presenta una struttura in muratura portante di mattoni pieni in laterizio e solai in laterocemento. I sistemi costruttivi sono in parte dedotti dalle indagini condotte, in parte ipotizzati in base ai sistemi adottati da Lapadula. La chiesa è poi analizzata dal punto di vista della vulnerabilità sismica, con riferimento alle "Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale allineate alle nuove Norme tecniche per le costruzioni (d.m. 14 gennaio 2008)": infatti oggi in Italia sono presenti documenti normativi che danno indicazioni specifiche su come effettuare le verifiche sugli aspetti legati alla sismica dei beni monumentali, consentendo riflessioni più approfondite su quello che gli eventi sismici italiani hanno evidenziato nel tempo, ossia un’estrema fragilità delle costruzioni storiche rispetto ai terremoti.


Tramite l’analisi cinematica lineare vengono analizzati alcuni dei principali meccanismi di collasso attivabili per sisma: i più vulnerabili risultano quelli relativi al ribaltamento semplice delle facciate. Per contrastare la loro attivazione e incrementare la capacità della struttura vengono progettate catene metalliche posizionate in adiacenza alle murature, intonacate internamente, e aventi la loro stessa cromia. L’intervento così si giustappone al preesistente senza alterarne l’immagine, pur essendo riconoscibile. Dal quadro fessurativo rilevato si deduce che la zona interessata dal cedimento corrisponde ai due lati liberi della chiesa. La causa scatenante è da ricercarsi in fondazione, per cui si procede ad un ampliamento della base fondale tramite un cordolo in calcestruzzo armato ancorato alla muratura tramite degli spinotti metallici. Infine, viene progettato l’adeguamento liturgico con riferimento alla proporzione aurea (riferimenti nella tavola tratti da Wikipedia). I materiali scelti sono la pietra di Trani, l’oro e il marmo. Un progetto così realizzato consente di riaprire la chiesa al culto: tramite una conoscenza approfondita del manufatto, sono possibili interventi specifici e mirati, poco impattanti, economici e reversibili, che riducono significativamente il rischio sismico della chiesa e la valorizzano tramite il nuovo progetto di adeguamento liturgico.



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Ernesto Lapadula, costruttore di una “fede” Moderna. Recupero conservativo e adeguamento della Chiesa di San Rocco a Pisticci. Board
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Roselena Sulla

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